L’Evoluzione-involuzione della sinistra italiana
ingresso nell’Euro

Vecchi personaggi della sinistra, tra i quali Prodi e Bersani si riaffacciano sulla scena politica rivendicando un nuovo ruolo e sbandierando una inesistente autorevolezza, una grande capacità di analisi, mai posseduta ed una innata attitudine a trovare la soluzione ai problemi che attanagliano la nostra vita quotidiana, della quale sono sempre stati carenti.

Gli Italiani dall’introduzione dell’euro, fortemente voluta da Prodi, ad oggi hanno avuto modo di valutare la nefasta portata del cambio forzato della moneta, della perdita di intere fette di sovranità (monetaria, economica e tributaria) e del danno subito, in considerazione del rapporto costi e benefici della nuova moneta.

Da tempo si conosce bene quale sia la considerazione che Bersani nutre verso gli Italiani ed in particolare nei confronti dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti.

Nessuno dei professionisti italiani, dei loro collaboratori, dei loro dipendenti e delle rispettive famiglie potrà dimenticare lo scempio che l’ex ministro allo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, mosso da un vero e proprio odio politico, fece in loro danno nel 2006 attraverso le sue cd. “lenzuolate alla Bersani” che culminarono nell’abolizione dei minimi tariffari inderogabili e nella svendita dei liberi professionisti italiani sull’altare del neoliberismo e del nuovo capitalismo globalizzato.

Una vera e propria rapina ai danni dei liberi professionisti iniziata con le lenzuolate dell’ex ministro Bersani e finita con le (finte) liberalizzazioni di Mario Monti e Matteo Renzi.

Il prezzo pagato dai professionisti italiani e dal loro indotto, trasformati tutti in carne da macello, è altissimo, infatti nel giro di pochi anni i redditi medi dei professionisti sono stati letteralmente distrutti, essendo scesi da 35mila a meno di 22mila euro.

Dall’esame statistico dei risultati dell’operazione posta in essere dalle sinistre emerge infatti che i liberi professionisti si sono tutti indistintamente impoveriti, hanno dovuto licenziare il personale dipendente e rinunciare a molti dei loro collaboratori con la conseguenza di un aumento della disoccupazione, di una diminuzione degli introiti fiscali in favore dell’Agenzia delle Entrate e di una riduzione sensibile del PIL alla cui crescita i professionisti italiani contribuivano fattivamente.

Gli intenti di Bersani e compagni ieri, come oggi, era quanto mai evidente: si doveva sfruttare il lavoratore autonomo, rendergli difficile, se non impossibile, la sua sopravvivenza nel mercato globale per consentire l’accesso del mondo delle banche, delle assicurazioni, della Confindustria e delle multinazionali in un segmento di mercato ritenuto appetibile per la speculazione ed il profitto dei detentori del capitale.

A ruoli invertiti, è ormai di palese evidenza che la sinistra tutela esclusivamente il capitale, gli speculatori, i burocrati, i tecnocrati, calpestando i diritti di ogni lavoratore, dipendente o autonomo che sia, tutto ciò in spregio della previsione contenuta nell’art.36 della Costituzione, dove c’è scritto:Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Complimenti a questa sinistra moderna, mondialista, globalizzata, neoliberista totalitaria e globalizzata al servizio dei poteri forti!

I vari personaggi che sgomitano per riprendere le redini di quella che ancora si definisce la sinistra farebbero bene a farsi da parte e a limitarsi a sperare che gli Italiani dimentichino tutto il male che essi hanno fatto.

Se pensiamo alle cessazioni di attività, ai licenziamenti, alla perdita di lavoro, alla riduzione dei redditi, ai suicidi che sono derivati da una politica dissennata ed ostile ai cittadini italiani, molti comportamenti potrebbero rientrare tra i crimini contro l’umanità e come tali giudicati dalla Corte internazionale penale.