PROPOSTE PER UN PROGRAMMA POLITICO
Tricolore-Nonchiedete cosa…

Questo è il mio contributo ad un programma politico per un partito che non c’é.
Per ogni punto ho poi elaborato i singoli capitoli di approfondimento.
A) Unione Europea
Ferma ed impregiudicata la necessità di una revisione e negoziazione dei trattati che ci legano all’Unione economica europea, a seguito dei quali l’Italia ha dovuto cedere gran parte della sua sovranità, peraltro in violazione della previsione di cui all’art.11 della Costituzione che consente soltanto la limitazione della sovranità e non la cessione che importa la perdita della potestà di imperio su moneta, economia e tributi, verificare se sia ancora attuabile una trasformazione dell’unione economica in una vera e propria unione politica o in una confederazione di Stati con una unica politica estera e con la parificazione dei tributi e delle retribuzioni dei singoli Stati aderenti. All’esito di tale verifica, prendere atto della inutilità della permanenza dell’Italia nell’Ue e di tutti i pregiudizi derivanti da tale ibrida costruzione giuridica ed attivare le iniziative per promuovere l’uscita dall’Europa e dall’Euro.
B) Revoca delle sanzioni economiche contro la Russia che danneggiano soprattutto l’Italia e sospensione dell’invio di armi o altro materiale bellico ad uno Stato belligerante in violazione della legge e della Costituzione.
C) Legge elettorale: approvazione di una nuova legge elettorale per restituire ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, diritto e potere che invece dalla fine del 2005 con la legge Caldaroli è stato loro sottratto e trasferito ai partiti che sono semplici associazioni di fatto non riconosciute.
D) Giustizia:
1- abolizione di tutti i termini ordinatori che riguardano l’attività dei magistrati con la trasformazione in termini perentori e l’introduzione di una conseguenza economica a carico del magistrato in caso di mancata osservanza;
2- riforma della legge sulla responsabilità civile dei magistrati che sia più rigorosa rispetto alla legge Amato e sua successiva modifica nella previsione di conseguenze a carico del magistrato che incorre in dolo o colpa grave nell’applicazione della legge;
3- introduzione una riforma che riservi esclusivamente al legislatore l’interpretazione della legge, sottraendola al magistrato che dovrebbe limitarsi alla sua pura e semplice applicazione. Il potere interpretativo delle leggi che nel nostro ordinamento può sussistere solo come ultima ratio, ossia quando una controversia non può essere decisa sulla base di precisa disposizione di legge, a poco alla volta, da oltre 40 anni è stato ampliato fino all’inverosimile;
4- introduzione di una legge che garantisca la piena autonomia e indipendenza del singolo magistrato rispetto al capo dell’ufficio nell’esercizio dell’attività giurisdizionale civile e penale per impedire indebite interferenze del governo sul potere giudiziario;
5- reintroduzione di poteri autonomi della Polizia Giudiziaria in linea con quanto ha statuito la Consulta che ha affermato l’incostituzionalità dell’obbligo della polizia giudiziaria di riferire in via gerarchica (Corte Cost., 229/18);
6- separazione delle carriere e delle funzioni dei magistrati appartenenti al ramo inquirente dai giudicanti;
7- elezione diretta dei pubblici ministeri, come peraltro avviene negli Stati anglosassoni, il cui sistema processuale penale è stato imitato, quando nel 1989 è stata varata la riforma del codice processuale penale;
8- utilizzo di giudici non togati solo per questioni bagatellari, riservando ai giudici togati la maggior parte dell’attività giurisdizionale vera e propria come prescritto dall’art.102 cost.;
9- Una legge sulla disciplina dell’esercizio dell’azione penale da parte del PM con eliminazione di strumenti come il mod.45 che consentono unilateralmente l’archiviazione di una denuncia o di una querela senza alcuno avviso alla parte offesa dal reato;
10- ripristino degli Uffici Giudiziari dislocati sul territorio, affidati a Magistrati togati, che in passato hanno costituito veri e propri presidi di legalità e di giustizia vicina ai cittadini.
11- riforma organica dei codici di procedura civile e di procedura penale con l’introduzione di un solo rito per ogni tipologia di causa;
12- abolizione dei Tribunali Regionali Amministrativi, del Consiglio di Stato e dei Tribunali per i Minori e loro accorpamento ai Tribunali Civili con l’introduzione di sezioni specializzate.
13- introduzione di commissioni esaminatrici miste composte da professori universitari in diritto, avvocati e magistrati al fine di valutare la meritocrazia di ciascun magistrato per la progressione nella sua carriera, nonché previsione di periodiche visite psicoattitudinali.
E) Controlli esterni: Introduzione ad ogni livello statale, regionale, comunali, provinciali, società miste e partecipate dei controlli esterni con eliminazione dei controlli interni in cui il controllore ed il controllato coincidono.
F) Abolizione di tutti gli ordini professionali riguardanti le professioni intellettuali ordinistiche, essendosi trasformati gli stessi in inutili organi burocratici;
G) Riforma degli organi di disciplina, sia delle professioni intellettuali, che dell’Ordine Giudiziario, essendo necessario prevedere che i Consigli di disciplina siano terzi rispetto alla persona sul cui comportamento deontologico devono deliberare.
H) Introduzione di un efficiente e moderno ufficio di collocamento per la raccolta dei dati dei lavoratori ed il successivo smistamento degli stessi sul territorio in base alle competenze di ciascuno ed alle richieste e necessità dei datori di lavoro, al fine di facilitare e snellire le assunzioni del personale.
I) Ripristino di una efficiente Sanità Pubblica nel rispetto di un autentico Welfare sanitario pubblico.
J) Divieto della delocalizzazione delle aziende nazionali ed incentivi per favorire la crescita sul territorio delle sole aziende italiane che assumano dipendenti italiani e si rendano partecipi dello sviluppo di tutti.
K) Riforma fiscale che si basi sul principio dell’equità e tenga in conto le aspettative di guadagno per chi lavora e per chi investe capitali nella produzione e non solo della proporzionalità e progressività dei tributi e che non colpisca indistintamente tutti attraverso le inique imposte indirette.
L) Partecipazione dei lavoratori al profitto dell’impresa in cui prestano la loro attività.
M) In materia di economia, va abolito il pareggio di bilancio in costituzione e recuperata la piena autonomia nelle politiche economiche nazionali attraverso il ripristino della sovranità monetaria ed il ripristino dell’autonomia e indipendenza della Banca d’Italia.
N) Perseguimento della buona amministrazione, intervenendo efficacemente sulla meritocrazia e sulle verifiche per la progressione nella carriera dei pubblici impiegati. Porre fine ai conflitti di interesse, che andrebbero disciplinati con legge per prevenirli e sanzionarli con la previsione di pesanti conseguenze, anche di natura economica a carico di chiunque ne sia coinvolto.
O) Modifica della elezione e scelta dei componenti della Corte Costituzionale che dovrebbero essere selezionati tra i giuristi più insigni ed eletti direttamente dai cittadini e durare in carica a vita.
P) Selezione di tutte le cariche apicali dello Stato attraverso concorsi pubblici in cui le commissioni esaminatrici dovranno essere formate da rappresentanti di tutte le professionalità idonee e necessarie per la valutazione e la scelta dei migliori.
Q) Ripristino della leva obbligatoria con l’obiettivo di formare le giovani generazioni e responsabilizzare i cittadini, rendendoli consapevoli dei loro diritti, ma anche dei doveri verso la Nazione.
R) Migrazione: adozione di misure necessarie per garantire soltanto l’ingresso di tutti i profughi e gli aventi diritto alla protezione internazionale e consentire il respingimento degli irregolari.