Trasbordo di persone e loro trasporto in Italia, quali le ipotesi di reato
Giustizia nell’interessedella Nazione

Il sequestro della m/v “Open Arms” e lo sbarco dei migranti disposto dalla procura della repubblica di Agrigento può essere considerato un atto dovuto in presenza di reati, ma vanno contestualmente iscritti nel registro degli indagati comandante della nave  ed il legale rappresentante della  Foundacion Proa (Pro – Activa Open Arms),  Fondazione cui fa capo la ONG per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dal momento che non c’è stato alcun salvataggio, ma un vero e proprio trasbordo di persone per la prosecuzione del viaggio, nonchè per associazione per delinquere, probabilmente anche di stampo mafioso, se vi sono sufficienti elementi per provare la collusione tra ONG e organizzazioni criminali che si occupano del traffico di esseri umani!

Nel nostro ordinamento giuridico vige il princpio dellobbligatorietà dell’esercizio dell’azione penale (art.112  Cost.) https://www.senato.it/1025?sezione=135&articolo_numero_articolo=112   che impone ad un Pubblico Ministero di valutare la fondatezza di ciascuna notizia di reato e di compiere tutte le indagini necessarie per decidere se occorre formulare l’imputazione o chiedere l’archiviazione da trasmettere al GIP (art.335 c.p.p.). https://lexscripta.it/codici/codice-procedura-penale/articolo-335/storia

Se il PM dinnanzi ad una notitia criminis di pubblico dominio  non indaga per poi formulare l’imputazione o chiedere l’archiviazione, stante il citato principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, dovrebbe a sua volta rispondere, a norma dell’art.328 codice penale, di rifiuto o di omissione di atti d’ufficio. http://www.mondodiritto.it/codici/codice-penale/art-328-codice-penale-rifiuto-di-atti-d-ufficio-omissione.html

Tale norma ha lo scopo di punire l’inerzia di quei pubblici ufficiali, o pubblici dipendenti, che si rifiutino o omettano di esercitare i doveri del loro ufficio. Il rifiuto di atti d’ufficio è un reato che si consuma quando un pubblico ufficiale o un dipendente pubblico rifiuta di esercitare una sua mansione, sia a seguito di un ordine del suo superiore, che in presenza di una situazione che richiede, per legge, un’immediata reazione. Il reato si perfeziona allorchè vi è un rifiuto non adeguatamente motivato. L’omissione di atto d’ufficio si configura invece a fronte di una mancata iniziativa e non a fronte di un esplicito e diretto diniego. Secondo la S.C., ai fini dell’integrazione della fattispecie di cui al primo comma dell’art. 328 c.p., è sufficiente un’inerzia omissiva, non essendo necessario un rifiuto esplicito (Cass. n. 10051/2013; n. 2339/1998), mentre l’ipotesi di cui al secondo comma si integra con l’omissione e la mancata risposta sui motivi della stessa (Cass. n. 11877/2003). Il delitto in esame, infine, può essere integrato anche laddove manchi una richiesta o un ordine, nell’ipotesi in cui il fatto concreto faccia apparire il compimento dell’atto quale necessario o urgente (Cass. n. 4995/2010; n. 1757/2006).

Dunque, dopo il sequestro della nave e lo sbarco dei migranti, i quali ovviamente dovranno essere sottoposti a tutti gli iter procedimentali previsti (identificazione, acquisizione di informazioni alla presenza degli interpreti, domanda di asilo politico ecc.) ci si attendono le conseguenti iniziative del PM in materia di indagini e di iscrizione nel registro degli indagati degli autori del trasporto.

Avranno le Autorità italiane la fermezza ed il rigore necessari per far rispettare ed applicare le leggi vigenti in Italia, oppure anche in materia di giustizia la nostra Nazione dovrà subire l’indebita ingerenza dell’Unione europea, cui però non è stata ancora ceduta la sovranità giurisdizionale, oltre a quella monetaria, economica e tributaria?